L’acqua, che ogni anno in autunno s’insinua e allaga la città di Venezia, è stato l’elemento generatore del progetto.
Tra le colonne dell’antico portico della Scuola Grande San Giovanni Evangelista, una stanza di dodici metri, sospesa al centro della sala bassa e buia, definisce una nuova spazialità in dialogo con l’esistente, generando una dimensione espositiva intima e raccolta.
Un’apertura ispirata alle forme orientali delle finestre veneziane, segna il passaggio tra esterno ed interno della stanza e permette di entrare nello spazio centrale, dove, illuminati da luce puntuale e diretta, si rivelando i progetti esposti in mostra.